LE PAROLE SONO FINESTRE OPPURE MURI?
Una delle cose che ho imparato da mio nonno è apprezzare la grandezza e la profondità della nonviolenza e riconoscere che tutti siamo violenti e che abbiamo bisogno di portare un cambiamento qualitativo nelle nostre vite. Spesso non riconosciamo che siamo violenti perchè è un aspetto di noi che ignoriamo. Pensiamo di non essere violenti perchè crediamo che la violenza consista solo di lotte, di uccisioni, aggressioni e guerre, tutte cose che la persona media non fa.
Per farmi capire questo, mio nonno mi fece disegnare la genealogia della violenza, usando gli stessi principi che si usano quando si traccia un albero genealogico.
La sua idea era che avrei apprezzato di più la nonviolenza se avessi capito e riconosciuto la violenza che esiste nel mondo. Ogni sera mi aiutava a ripercorrere gli eventi della giornata, tutto quello che mi succedeva, quello che leggevo, che vedevo o che facevo e a scriverlo nell’albero, sotto “violenza fisica” (se si trattava di situazioni in cui veniva usata la forza fisica) o ” violenza passiva” (se si trattava di un tipo di violenza che provocava soprattutto ferite emotive).
Nel giro di pochi mesi avevo riempito un muro della mia stanza di atti di “violenza passiva” che mio nonno diceva essere più insidiosa di quella fisica. Mi spiegò infatti che la violenza passiva finisce per generare rabbia nella vittima, che, individualmente o come membro di un gruppo, ricorre poi alla violenza. In altri termini è la violenza passiva che spesso alimenta la violenza fisica
A meno che non “diventiamo noi stessi il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo”, come diceva mio nonno, nessun cambiamento avverrà mai. Saremmo sempre ad aspettare che siano gli altri a cambiare per primi
Arun Gandi tratto da “Le parole sono finestre oppure muri” di M. B. Ronsenberg
Ho pensato a lungo al motivo per cui come Joy Trainer mi sento chiamato a occuparmi di relazioni: quando incontriamo l’altro, chiunque esso sia, abbiamo la possibilità di vedere in azione parti di noi, schemi che si ripetono, abbiamo una grande opportunità di evolvere. Non è meraviglioso?!
Quando salti per aria o perdi le staffe, quando ti senti paralizzato o impotente, quando punti il dito o alzi la voce, quando scappi o schiacci l’altro, quando insomma avverti dentro di te che qualcosa è troppo, è quel troppo che necessita di essere riconosciuto e trasformato. Spetta a te osservare cosa accade, tu hai le chiavi per attivare il cambiamento!
Se tutti fossimo consapevoli dell’origine delle nostre reazioni, se sapessimo come prendercene cura, gli altri sarebbero ancora i colpevoli della nostra sofferenza?
É affascinante, se ci pensi bene! Quando ci occupiamo di migliorare la relazione con l’altro ci occupiamo anche della qualità della nostra vita.
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