CHI HA PAURA DEI “NO”
La fiducia che riponi nella vita è nutrita dal sostegno e dall’ amore che hai sperimentato nelle tue relazioni, prima di tutto in quelle con mamma e papà.
Se temi il rifiuto, gli altri ti appaiono come degli avversari, qualcuno da cui difenderti; al contrario, se senti che c’è spazio per te e non temi di essere rifiutato, gli altri diventano alleati.
Se sei sensibile al rifiuto potrà accaderti di fare pensieri negativi, in particolare di credere di non essere voluto dagli altri o di non essere abbastanza.
Quando ti senti a pezzi o paralizzato, quando, chissà perché, ti si ripresentano le stesse situazioni, fermati e fai un respiro. Forse non c’è proprio nulla che non vada, forse è solo la tua ferita ancora aperta che chiede cura e attenzione.
Dire di no è umano. Lo è altrettanto ricevere dei “NO”.
«I “No” sono numerati: se il respinto subisce un numero sufficiente, seppur imprevedibile, di rifiuti, è possibile che finisca per ottenere un “Sì”.» J. Jiang
Qual è la prima cosa che pensi quando non raggiungi un obiettivo?
E quando sono gli altri a non sceglierti?
Che cosa fai in concreto quando fatichi ad ottenre quello che ti sei prefissato?
Non so tu, ma sono molte le persone che si fermano a guardare in superficie e che si accontentano di vivere a quel livello. Magari danno la colpa agli altri, a volte tirano in ballo la sfiga. Pochi, ma per fortuna sono in aumento, sono quelli che si prendono un tempo e uno spazio per osservare da dove si originano le difficoltà che incontrano e per trasformarle.
Io nella mia vita ho chiesto aiuto molte volte e sono fiero di averlo fatto. Se ho una difficoltà e dopo una serie di tentativi è ancora lì ad ostacolarmi, che cosa c’è di più saggio che chiedere ad un osservatore esterno di andare insieme al cuore del problema?
La posta in gioco è molto alta: si chiama libertà interiore!
Se andrai a fondo, se ti darai tempo di attraversare la tua ferita, se vorrai abbassarne l’intensità, se vorrai trasformarla, vedrai poco per volta cambiare intorno a te anche tutti gli scenari: anche il mondo sarà pronto ad accoglierti in modo nuovo.
Prima di darti del fallito o di abbandonare il tuo sogno, chiediti che cosa puoi fare ancora. Fermati e ascolta il tuo corpo. Il tuo corpo è il più grande e meraviglioso strumento che hai per capire dove ti trovi e qual è la direzione da prendere.