Antonello Riva
Quando ho deciso di incominciare a capire come funzionava il mondo tra i professionisti di pallacanestro ho deciso di contattare Antonello Riva. Ho sempre stimato Antonello come giocatore, mio zio Daniele impazziva per lui me ne parlava spesso, io ero ancora adolescente. In questi anni mi incuriosiva l’idea di incontrare uno che di sicuro ne ha viste tante, mi sono sentito chiamato a conoscerlo. Mi sono fidato del mio intuito e ho avuto ragione.
Ho scoperto una persona meravigliosa e autentica.
Quando lo chiamo al telefono per un parere o per invitarlo come super guest ad uno dei miei eventi ho sempre trovato disponibilità e voglia di crescere insieme.
Antonello dovrebbe fare l’ambasciatore per la pallacanestro Italiana.
Nel mio studio c’è un unico pallone di pallacanestro, il pallone con cui giocavo nei playground da adolescente e su questo vi è la sua firma.
Domande che sentirai in questa bellissima intervista:
- Il mondo cambia su tanti fronti. Sono diversi gli ostacoli che un atleta e un allenatore deve affrontare. Perché secondo te un atleta e un allenatore ha difficoltà a chiedere aiuto?
- Quali strumenti necessita secondo te un adolescente per poter tentare di raggiungere il suo obiettivo di diventare un professionista?
- Ricevo tanti ragazzi e anche professionisti che mi raccontano della violenza nella comunicazione nello sport. Perché secondo te parlarne è così difficile? Questo è un tema che trova poco spazio di confronto, come se nessuno fosse disponibile a volerlo affrontare. Perché secondo te parlarne è così difficile?
- Qual è secondo te il momento in cui un atleta incomincia fermamente a credere in se stesso?
- I genitori vogliono figli educati e vincenti ma sembrano non essere in grado di accompagnarli in questo movimento di evoluzione e cambiamento per cui è come se lo chiedessero indirettamente alle società sportive. Le società sportive a loro volta si aspettano che l’educazione e la formazione ai valori venga fatta dai genitori. I genitori guardano gli allenatori e viceversa. Talvolta col dito puntato. Che fare? Chi si occupa dei ragazzi?
- L’altro giorno ho fatto visita ad una società professionista e ho parlato col responsabile del settore giovanile. Dopo essersi confidato e aperto il cuore gli ho detto guardandolo negli occhi di stare tranquillo: “le persone ti peseranno e misureranno per quanto sarai coerente”. Se dovessi pesare, misurare, valutare una persona che cosa osserveresti?
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